Hanami a Milano
Ciliegi giapponesi e meditazione, a due passi dal Polimi
Parole di Matilde Zarri | Marzo 2025
© Consolato Generale del Giappone
É possibile coniugare la vita quotidiana di un Paese occidentale con l’arte e la natura di un Paese orientale? I turisti europei rimangono sempre estasiati alla visione dei giardini nipponici. Ogni anno, in primavera, sono davvero tantissime le persone che accorrono in Giappone per poter ammirare i ciliegi in fiore, tra fine marzo e inizio aprile, e per gli abitanti andare in gita per vedere gli alberi nel culmine del loro splendore è una vera e propria tradizione, chiamata Hanami.
Certo, riportare in Italia un’esperienza del genere non è facile. Riprodurre l’arte e la natura caratteristiche di un territorio, nella loro originalità e complessità, non è per nulla banale, ma qualcuno ci ha provato. Interno Verde Mag oggi vi racconta il giardino zen di Milano, che cresce tra i palazzi e le università gremite di studenti: è il giardino intitolato alla drammaturga e attrice Teresa Pomodoro, in piazza Piola, vicino alla sede del Politecnico e alla Città Studi.
L’artista – nata a Molfetta nel 1940, venuta a mancare nel 2008 – si trasferì nella metropoli lombarda da giovanissima, subito dopo aver completato gli studi. La sua attività creativa, sviluppata a partire dagli anni Settanta, col gruppo legato al maestro Giorgio Strehler, trovò col passare del tempo numerose espressioni. Tra le più note vi è l’impegno speso per portare gli spettacoli all’interno delle carceri di Opera e San Vittore.
Il giardino che porta il suo nome è stato inaugurato nel 2018. La sua realizzazione è stata voluta e supportata dalla sorella, Livia Pomodoro, e da No’hma, ovvero dal teatro che la stessa Teresa Pomodoro aveva ideato e poi diretto per tanti anni, spazio performativo libero da confini e pareti, in senso metaforico ma anche fisico. Ogni anno infatti davanti alla struttura, ricavata da una vecchia palazzina dell’acqua, si svolge a cielo aperto lo spettacolo che chiude la stagione, proprio nell’area che oggi è diventata il giardino zen.
Per conoscere meglio questo progetto, Interno Verde Mag ha intervistato Livia Pomodoro.
© Fondazione Piero Cattaneo
Com’è nata l’idea di donare questo giardino alla città di Milano?
L’idea di un giardino zen dedicato a mia sorella è nata ricordando l’antico rapporto non solo di amicizia ma anche culturale che la avvicinava al maestro Kengiro Azuma, artista di origini giapponesi, che ha lavorato molto qui a Milano, dove ha realizzato numerose sculture. Il progetto di riqualificazione dello spazio è proprio del figlio dello scultore nipponico, Anri Ambrogio Azuma.
Come sono state scelte le sculture?
Ci sono tre sculture del maestro Kengiro Azuma, che è purtroppo scomparso nel 2016. Una è la goccia, rivolta verso la strada che porta al teatro. E poi ci sono due rospi, uno più grande ed uno più piccolo, che si fronteggiano: simboleggiano le conversazioni che si sono svolte tra mia sorella e il maestro Azuma, anche in preparazione dei tanti spettacoli internazionali curati dal teatro.
Perché avete deciso di piantare ventuno alberi di ciliegio, per essendoci tra la flora giapponese tantissime altre piante molto belle?
Tra febbraio e marzo tutte le città giapponesi si colorano dei ciliegi in fiore, la loro fioritura è diventata un’attrazione che chiama turisti da tutto il mondo. Li abbiamo scelti perché sono il simbolo della primavera, della rinascita.
Qual è la funzione di questo spazio?
A Milano ci sono molti parchi dove le persone amano trascorrere il tempo, nelle giornate più soleggiate e piacevoli, sedute su una panchina o passeggiando nel verde.
Il giardino di piazza Piola è sempre stato molto frequentato, essendo vicino alle università più importanti della città, non sono pochi i giovani che vengono qui per fare due passi per prendersi un momento di pausa tra una lezione e l’altra. Ogni giorno andando in teatro, anche nelle giornate meno calde, faccio caso al fatto che c’è sempre qualcuno che si ferma qui. Mi piaceva l’idea che nel cuore della città antica, vicina alle università, ci fosse un luogo in cui i giovani studenti fossero invitati a riflettere e meditare. Questo non è l’unico omaggio curato da me e dal teatro No’hma per mia sorella: oltre al giardino abbiamo lanciato un premio internazionale chiamato “Teatro Nudo”, al quale partecipano ogni anno tantissime opere, provenienti da tutti il mondo. Gli spettacoli che vincono il premio vengono integrati nella programmazione al pubblico.

© Andrea Scuratti

Matilde Zarri
Redattrice
Attuale studentessa universitaria, ama fondamentalmente 3 cose: le serie tv, i concerti e rinchiudersi nel suo mondo abitato solamente dalle sue amate cuffiette. Chiedetele il suo piatto preferito e sicuramente vi risponderà i cappelletti o la piadina.