Los Angeles risorge dalle ceneri

Dopo gli incendi, il progetto One Beverly Hills vuole creare un’oasi verde nel cuore della città

Parole di Debora Vitulano | Marzo 2025

Entrance to the One Beverly Hills elevated Gardens from Santa Monica Boulevard © Foster + Partners

Los Angeles è nota in tutto il mondo per il cinema hollywoodiano. Eppure, non c’erano effetti speciali dietro alle fiamme che a gennaio 2025 l’hanno colpita al cuore. Come in molti abbiamo visto su telegiornali e social, una serie di estesi e violenti incendi si sono abbattuti sulla contea della California del sud, a partire dal 7 gennaio. Il bilancio ad oggi parla di 28 vittime, quasi 10.000 ettari di terreno bruciati – tra cui foreste e aree naturali – e circa 275 miliardi di dollari di danni. Una catastrofe che non ha guardato in faccia a nessuno: tra gli sfollati ci sono, infatti, comuni cittadini e molti nomi noti della politica e dello showbusiness statunitensi, da Kamala Harris a Steven Spielberg.

Le autorità stanno ancora indagando sulle cause, c’è chi parla di incendi dolosi e chi punta il dito contro i fuochi d’artificio di capodanno, ma su una cosa gli scienziati sembrano concordare: il cambiamento climatico ha fatto la sua parte. In tutto il mondo il 2024 è stato un anno molto caldo e la California non ha fatto eccezione. A gennaio le temperature nella zona di Los Angeles si aggiravano intorno ai 20 gradi, circa tre gradi sopra la media stagionale. Un altro elemento imputabile all’uomo che avrebbe peggiorato la situazione è la siccità. Nei mesi precedenti alla tragedia, in California ha piovuto poco, cosa che ha reso più secca la vegetazione. E le piante disidratate favoriscono la propagazione degli incendi. Queste condizioni, sommate ai forti venti tipici della zona – correnti calde, chiamate Santa Ana, che soffiano fino a 160 chilometri orari – hanno reso i roghi più ampi e difficili da gestire.

One Beverly Hills Masterplan © Foster + Partners

One Beverly Hills: un’oasi sostenibile nel cuore di Los Angeles

A Los Angeles c’è chi aveva avvertito il bisogno di abbracciare la sostenibilità già prima di questo disastro. Si tratta dello studio di architettura Foster + Partners, che nel 2019 ha lanciato il progetto One Beverly Hills in collaborazione con Cain International, Aman, RIOS Architects, il gruppo OKO, Hilton, Kerry Hill Architects e la stessa municipalità di Beverly Hills. Il progetto consiste nel trasformare un terreno di oltre sette ettari, situato nel cuore della città, in un’oasi sostenibile e interconnessa, che dovrebbe essere inaugurata nel 2027.
One Beverly Hills ospiterà edilizia residenziale, hotel, club privati e aree verdi aperte al pubblico, attraverso un approccio che, come ci spiega David Summerfield, direttore dello studio Foster + Partners, «sbiadisce le linee fra interno ed esterno e abbraccia lo spirito creativo di Los Angeles».
Per i residenti verranno costruite due torri, che diventeranno i due edifici più alti di Beverly Hills, caratterizzati da linee curve, bordi morbidi e ampi balconi, per favorire una riconnessione fra uomo e natura. Natura che non solo circonderà gli edifici, la cui vista panoramica si estenderà indisturbata dall’Oceano Pacifico alle montagne (inclusa la celebre insegna di Hollywood Hills), ma li ricoprirà anche, grazie a una vegetazione studiata ad hoc per facciate e terrazze.

View from Santa Monica Boulevard © Foster + Partners

Piante autoctone e mobilità multimodale per ridefinire la vita urbana

A One Beverly Hills gli edifici saranno circondati da oltre quattro ettari di giardini, metà dei quali privati e gli altri aperti al pubblico. Lo scopo – ci spiega Jonathan Goldstein, CEO e co-fondatore di Cain International – è «ridefinire lo stile di vita urbano, dando vita a un santuario».
La progettazione delle aree verdi è stata affidata allo studio di architetti paesaggisti RIOS, che ha selezionato oltre duecento specie di piante e alberi autoctoni della California da collocare nei giardini di One Beverly Hills. Fra queste figurano palme, querce, sicomori e piante grasse.
Per favorire la fruizione delle aree verdi da parte di passanti, turisti e residenti, i progettisti hanno concepito infrastrutture che consentano una mobilità multimodale, improntata tanto alla salute delle persone quanto alla tutela dell’ambiente. Una rete di percorsi pedonali e piste ciclabili si snoderà fra i giardini, che passeranno anche sopra alle strade, per separare le auto dalla natura. E sarà proprio attraverso questi giardini sopraelevati che si potrà avere accesso agli hotel e ai viali di One Beverly Hills. Wilshire Boulevard, una delle principali arterie stradali est-ovest della città di Los Angeles, sarà trasformata in una sorta di porta verde, con una scalinata a cascata pensata per incoraggiare i pedoni a esplorare i giardini, fra i quali faranno capolino ristoranti e negozi.

Pavilions in the Gardens © Foster + Partners

Ottimizzare le risorse per ridurre sprechi e disparità sociali

Per ridurre l’impatto ambientale di One Beverly Hills, sono state implementate diverse tecnologie volte all’ottimizzazione delle risorse. Un sistema di accumulo centralizzato di batterie, un impianto fotovoltaico e un sistema di accumulo di energia termica ad acqua refrigerata permetteranno una gestione flessibile della domanda elettrica, riducendo al minimo l’elettricità importata, al fine anche di salvaguardare l’infrastruttura energetica locale.
Inoltre, degli impianti per il recupero dell’acqua piovana e per il riciclo delle acque grigie – che verranno utilizzate per irrigare i giardini – consentiranno di raggiungere il 100% di sostenibilità idrica e risparmiare milioni di litri d’acqua all’anno.
Una mossa quantomai necessaria in una zona geografica sempre più afflitta dalla siccità – il sud della California ha raccolto appena quattro millimetri di pioggia da maggio 2024 a gennaio 2025 – eppure teatro di forti disparità sociali. Già nel 2011, da un’inchiesta pubblicata sulla rivista Grist, si apprendeva che: «Un milione di galloni d’acqua è sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuo di otto famiglie». Eppure, «molti dei grandi consumatori della California hanno superato di gran lunga questa soglia. In particolare, 73 abitazioni hanno utilizzato oltre 3 milioni di galloni ciascuna, mentre altre 14 hanno superato i 6 milioni».

The Beverly Hilton new drop-off merging with the cascaded Gardens © Foster + Partners

Debora Vitulano

Redattrice

Giornalista, scrittrice, traduttrice ed editor freelance, vive tra Parma e Mantova. Italo-russa, è appassionata di linguistica, letteratura, musica, arte e moda. Pratica yoga, le piace viaggiare e ama la natura e gli animali.

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