Silvia Molinari e il movimento dei petali

Intervista all’artista, firma di Gardenia, che dipinge la natura

Parole di Ilaria Torresan e Anna Carolina Santangelo | Acquerelli di Silvia Molinari | Immagini di Giulia Nascimbeni | Ottobre 2024

© Giulia Nascimbeni

Gli appuntamenti proposti quest’anno da Interno Verde a Ferrara hanno accostato ambiti apparentemente diversi tra loro, ma uniti sotto il segno della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale. Il programma del festival ha compreso anche due momenti di approfondimento curati dalla Redazione di Interno Verde Mag, all’ombra degli alberi del Parco Pareschi.

Se nella prima conversazione si è parlato di Citizen Science e di come i cittadini possano registrare dati contribuendo al monitoraggio dell’ambiente urbano, il secondo appuntamento si è incentrato su un altro modo di cogliere i tanti aspetti della natura. Anna Carolina Santangelo e Ilaria Torresan hanno intervistato Silvia Molinari, pittrice ed acquerellista botanica. Durante la manifestazione l’abbiamo vista dipingere en plein air nello splendido giardino di Palazzo Santini Sinz e questo ci ha dato lo spunto per porle alcune domande.

Silvia Molinari nasce a Piacenza e tuttora vive nella campagna emiliana. Si forma all’Istituto d’arte Toschi di Parma, specializzandosi in tecniche decorative. Oggi è una firma di prestigio della rivista Gardenia, per la quale ha realizzato e presenterà nei prossimi giorni a Milano l’agenda 2025, e collabora con Lipu, realizzando per l’associazione tavole di uccelli, utili per la loro identificazione e conservazione. Le sue opere fanno parte della collezione permanente della Galleria Salamone&C di Milano e JGO Gallery di Park City, nello Utah.

© Giulia Nascimbeni

Anna Carolina Santangelo | L’universo ritratto nelle tele di Silvia Molinari è variegato. I soggetti dei suoi acquerelli spaziano tra arbusti, foglie, piccoli esseri viventi, per questo viene spontaneo chiedere come sceglie i soggetti da dipingere.

Silvia Molinari | «Quando vado in giro, ho i miei luoghi di elezione, dove so che posso trovare cose che mi interessano e dove ogni volta trovo qualcosa di diverso e che mi sorprende. Abito vicino al Po, quindi ho una visione d’argine, con diversi fiumi e varie specie di insetti, libellule o particolari piante acquatiche. Mi piace dipingere dal vero. Quando ritraggo gli uccelli è necessario fare molti appostamenti per cogliere il loro movimento. Ho bisogno di capire come si rapportano nello spazio per imprimere su tela la loro movenza e la loro vivacità».

Ilaria Torresan | Guardando le sue tele, non possiamo fare a meno di collegarle alle illustrazioni degli erbari, che l’artista ci confessa essere sua fonte di ispirazione, anche se le sono utili in modo molto diverso rispetto al loro scopo originale di manuali per la catalogazione della flora locale. Silvia Molinari infatti conduce sempre un’osservazione meticolosa e leale, attenta sia alla realtà visibile, sia a quella che ci sfugge, che però è indispensabile per la visione d’insieme che a un primo sguardo ci porta direttamente alla bellezza di ciò che vediamo.

SM | «Nel limite del possibile resto fedele a quello che vedo. Mi prendo libertà nello scegliere il formato della carta o a comporre il disegno in modo asimmetrico; mi piace molto la comunicazione che il soggetto ha con il vuoto, con quello che non c’è, perché poi è altrettanto importante in quanto va a definire quello che è presente e che risalta al nostro occhio».

ACS | Per immortalare i suoi soggetti Silvia predilige la pittura ad acquerello, che ha capito essere la tecnica che più rende giustizia alla complessità del mondo che rappresenta.

SM | «È la tecnica che meglio mi riesce, una tecnica che ho cominciato ad usare a scuola. Ho poi intervallato, ho dipinto ad olio e lo faccio ancora con delle tecniche miste, ma la pittura ad acquerello la riconosco come più vicina a me. Attraverso la mia mano è la tecnica che meglio rappresenta i miei soggetti perché rispetta certe trasparenze, una certa leggerezza, cattura il movimento dei petali piuttosto che delle foglie o il piumaggio degli uccelli. È una tecnica che si presta decisamente per la velocità d’esecuzione, con l’acquerello devi essere rapido, altrimenti viene male».

© Giulia Nascimbeni

ACS | Silvia Molinari condivide la sua arte, anzi la mette a disposizione nei suoi corsi in presenza e online, seminari che durano almeno un fine settimana, dove chi partecipa sa di doversi ritagliare una certa dose di tempo e attenzione, lontano dagli impegni quotidiani.

SM | «Di solito viene gente motivata, appassionata di natura e di acquerello. Tra i partecipanti ho riscontrato molta attenzione al mondo vegetale, in tanti sono interessati alla botanica e vogliono affiancare questa passione al ritratto, a qualcosa di bello che dia loro anche soddisfazione. Percepisco il desiderio delle persone di stare nello spazio, che sia un parco, un giardino, un bosco. L’acquarello ti porta a stare fermo in un posto, non si può schizzare da una parte all’altra, bisogna prendersi del tempo, osservare con calma e poi portare ciò che si è osservato sulla tela».

© Silvia Molinari

© Silvia Molinari

IT | Se la pittura ad acquerello comporta un dovuto tempo di stasi, il percorso di Silvia è stato un’evoluzione che l’ha portata a percorrere una strada fisica ed un cammino artistico.

SM | «Riesco a riconoscere tutti i pezzi del percorso che ho fatto, ora credo di farlo meglio, con più coscienza e più consapevolezza. Il tuo percorso lo fai con le cose che accetti di fare, ma anche con quelle che invece scarti. C’è stata una crescita, un miglioramento, ma sempre restando fedele a me stessa».

Ilaria Torresan

Redattrice

Appassionata di arte, architettura, design, musica e cinema, crede nel valore sociale della cultura, specie quando si tratta di preservazione ambientale. Non ha il pollice verde, ma ama i fiori e le piante di suo papà. Nel tempo libero parla ai microfoni.

Anna Carolina Santangelo

Redattrice

Pugliese, classe 1993; laureata in Scienze della Comunicazione a Ferrara. Per stare al mondo si avvale di arte, libri, cinema, musica, danza ecc.; crede nel valore della scrittura, nell’importanza delle parole e nell’osservazione della realtà che la circonda. I versi della scrittrice S. Plath identificano il suo rapporto con la natura “finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me”.

Giulia Nascimbeni

Fotografa | Art director di Interno Verde

Grafica e fotografa. Collabora con l’associazione Ilturco dal 2016, ovvero dalla prima edizione del festival dedicato ai giardini di Ferrara, è co-fondatrice della cooperativa Interno Verde, creata nel 2021 per supportare la crescita dell’evento. Se fosse una pianta sarebbe un agapanto.

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