Ridaje, senzatetto col pollice verde
A Roma la manutenzione del verde diventa fulcro di integrazione sociale
Parole di Alexandru Lebejoara | Immagini Raffaele Primo Capasso | Giugno 2024
Tutti una volta nella vita abbiamo sentito il termine daje, ma cosa significa esattamente? È un’espressione del gergo romano che esprime incoraggiamento e incitamento. La realtà che oggi Interno Verde Mag vuole raccontare è una startup a vocazione sociale, con sede nella Capitale, che si chiama Ridaje: una spinta positiva rafforzata, uno sprone a non mollare, una pacca sulla spalla di chi magari ha già provato e ha bisogno di un supporto per provare di nuovo. Bene, ma a fare cosa? E cosa c’entra il verde urbano, che fino a prova contraria rappresenta il focus di questa rivista online? Questo lo si scoprirà grazie all’intervista gentilmente concessa da Antonia Pio, che per Ridaje si occupa di pubbliche relazioni.
Ridaje nasce nel 2019, dall’idea di Lorenzo Di Ciaccio, un imprenditore sociale conosciuto soprattutto per essere il fondatore di Pedius, un’applicazione mobile che consente alle persone sorde di effettuare normali telefonate verso numeri di rete fissa e cellulari.
Svolgendo attività di volontariato per la Caritas Lorenzo notò che, nonostante gli sforzi e l’impegno, l’aiuto che si poteva offrire era spesso molto limitato. Le persone che incontrava erano sempre le stesse e nessuna di queste riusciva a trovare un lavoro, quindi a emanciparsi da una condizione di fragilità.
La presenza numerosissima dei senza fissa dimora era ed è una ferita per la città: stando alle ultime stime, ci racconta Antonia, si contano circa 14mila senzatetto, un terzo dei quali vive in questa condizione da più di cinque anni.
Da qui la domanda: come reintegrare queste persone nella società? Come offrire loro un lavoro che potesse costituire un’occasione, una seconda chance? L’idea è arrivata ragionando su altri dati, più esatti e individuabili, riferiti al verde pubblico. Roma è molto estesa, e purtroppo il 90% del verde pubblico non è mantenuto. Il Comune a partire dal 2014 ha reso possibile l’adozione di alcune aree, a patto che fossero curate secondo precisi standard. Perché non formare i senzatetto professionalmente, come giardinieri urbani? In questo modo, con un’unica soluzione, si possono affrontare due problemi.
© Ridaje
Ma come vengono contattati e coinvolti i senza fissa dimora?
«Collaboriamo con la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas, associazioni e comitati di quartiere. Queste realtà segnalano persone volenterose di reintegrarsi nella società. Dopo la segnalazione parte un iter composto da un colloquio conoscitivo, un corso di formazione con un periodo di affiancamento, e infine l’eventuale assunzione. Il corso di formazione si realizza in due settimane, impegnando 40 ore ciascuna.
La prima settimana comprende una serie di lezioni teoriche, dove vengono affrontati temi come l’etica del lavoro, il digitale e la botanica. È essenziale per conoscere meglio le persone e costruire con loro una buona interazione. La seconda settimana è dedicata alla pratica, che si svolge presso la cooperativa Il Trattore, dove le persone apprendono le tecniche base del giardinaggio. Il periodo di formazione non si conclude qui, perché occasionalmente vengono organizzati ulteriori corsi di aggiornamento. Alle persone assunte viene offerto un contratto part-time, di 20 ore a settimana, della durata di sei mesi. L’obiettivo del contratto part-time è quello di offrire un’opportunità, un trampolino di lancio per trovare un’altra esperienza lavorativa alla conclusione del periodo trascorso con Ridaje. Un ulteriore aiuto, non da poco, è il supporto per l’alloggio, attraverso il quale riusciamo ad offrire un ulteriore fonte di stabilità».
L’attività, pensata nei minimi dettagli da un team di 19 soci, si concentra principalmente nell’Ottavo Municipio di Roma, dove sono state prese in adozione 18 aree verdi. L’appoggio da parte della comunità locale e dei quartieri è stato, dal primo momento, molto favorevole e accompagnato da grande entusiasmo.
Ridaje per far conoscere meglio il proprio progetto organizza periodicamente eventi che coinvolgono la comunità locale. L’obiettivo è quello di creare un rapporto di cittadinanza attiva, costruire un percorso dove ciascuno può fare la propria parte. Gli abitanti partecipando alla raccolta fondi, possono scegliere tra varie aree verdi quella a cui tengono di più e acquistare delle ore di giardinaggio, attraverso il sito www.ridaje.com.
© Ridaje
Il percorso in relativamente poco tempo, e nonostante le difficoltà date dalla pandemia gli scorsi anni, ha portato ottimi risultati. In totale, dal 2019, sono state formate 60 persone, di cui 16 sono state assunte con contratto part time. Tra i 16 giardinieri, gli assunti presenti attualmente nella start-up, formati attraverso il corso e diventati giardinieri urbani, sono 6. Tuttavia, ciò che rende questo progetto davvero innovativo, sono le 9 persone che, dopo l’esperienza con Ridaje, sono riuscite a trovare un’altra occupazione.
Tra gli argomenti affrontati nell’intervista ad Antonia non potevano mancare i buoni propositi per il futuro: «L’azienda dal 2021 fa parte del progetto nazionale “Custodi del Bello”, un’alleanza di tre realtà del terzo settore che ha l’obiettivo di curare l’ambiente, offrendo un lavoro alle persone più fragili. Al momento il progetto è attivo a Milano, Firenze, Brescia, Savona, Bari, Cagliari, Matera, Bitonto, Caltanisetta e Roma. Ci piacerebbe creare un modello strutturato, che possa essere sviluppato anche in altre città italiane»
Alexandru Lebejoara
Redattore
Classe 2000, italo-romeno, nato e cresciuto nella bassa modenese. Appassionato di sostenibilità, collabora con Interno Verde dal 2021. Laurea in Scienze del Turismo a Ferrara e master alla NHL Stenden University of Applied Sciences in Olanda. Ama viaggiare e conoscere nuove culture.
Raffaele Primo Capasso
Illustratore
Illustratore, proviene dal mondo dell’architettura, disegna da quando ha memoria. Ama rappresentare architettura e natura su taccuini che porta sempre in tasca, organizza workshop e laboratori sperimentando sempre nuove tecniche di rappresentazione.