Speciale Interno Verde Mantova 2024
Il festival, raccontato (e consigliato) da chi lo organizza
Parole di Licia Vignotto | Immagini di Giulia Nascimbeni | Luglio 2024
Foto di Giulia Nascimbeni ©InternoVerde
I bambini, quando raggiungono i sei anni, si iscrivono alla scuola elementare: un’emozione e una sfida, è un momento di passaggio, per certi versi anche difficile ma fondamentale, dove ci si mette per la prima volta alla prova fuori dalla comfort zone dei genitori e della rassicurante cerchia familiare, si sperimenta e si scopre il mondo. Interno Verde Mantova, che quest’anno spegne le stesse candeline, vive oggi la stessa trepidazione di chi prepara per la prima volta la cartella, felice e anche un poco spaventato da cosa lo aspetta tra pochissimo, sabato 6 e domenica 7 luglio. Ha davanti una bella schiera di prime volte: la prima volta lontano dalla tranquillità del centro storico, dove i giardini aperti al pubblico si raggiungono in pochi passi, la prima volta in estate, alle prese con il caldo e le zanzare ma anche con la meraviglia della fioritura del loto. La prima volta con un programma di itinerari a piedi, in bicicletta, in barca e addirittura in stand up paddle, sparpagliato ai quattro angoli del capoluogo.
Negli scorsi mesi abbiamo ragionato a lungo sulla forma che avrebbe dovuto avere l’evento, a partire dagli obiettivi che a nostro avviso sarebbe stato importante raggiungere. È indubbio che dal 2019 ad oggi Interno Verde abbia rovesciato la tradizionale prospettiva degli abitanti nel considerare e comprendere il tessuto urbano: ha svelato una città dentro la città, un arcipelago di isole vegetali e biodiversità, sentieri di giardini e alberi e aiuole che si rincorrono dietro le strade, protetti alla vista dai palazzi, come altrettante arterie dove non viaggiano automobili e scooter ma api, pettirossi, merli e formiche. Anno dopo anno la coscienza di questo inaspettato patrimonio botanico è diventata condivisa e consolidata. Ottimo. Sarà mica arrivato il momento di fare un passo in più?
La risposta che ci siamo dati è scontata, non sono state altrettanto scontate le riflessioni che ci hanno portato ad articolare il programma che oggi si può prenotare online, esattamente qui.
Foto di Giulia Nascimbeni ©InternoVerde
Il festival negli anni ha raggiunto tanti luoghi diversi, da Ferrara a Mantova, poi a Parma, Piacenza e Vicenza. Può sembrare un format: il nome è lo stesso, il logo anche, la grafica idem. In realtà cambia e si plasma ogni volta, si trasforma e asseconda la morfologia del territorio, la sua storia, l’evoluzione e l’identità della sua comunità. In questo rapporto dinamico, di ascolto e adesione al carattere delle città, è nata e si è via via strutturata l’idea che non si potesse lavorare sulla natura mantovana senza indagare il peculiare paesaggio lacustre e fluviale da cui è nata. Con sperimentazioni più leggere si è cominciato a proporre delle piccole gite fuori porta, fino ad arrivare all’edizione 2024, interamente dedicata ai giardini, ai parchi e agli orti affacciati sull’acqua del Mincio. È sembrato necessario, è sembrato importante, è sembrato anche difficile.
Foto di Giulia Nascimbeni ©InternoVerde
Ma abbiamo compiuto sei anni, è il momento di prendere lo scuolabus e affrontare anche ciò a cui non siamo abituati. Ma anche il pubblico insieme a noi verrà a scuola? Forse possiamo prenderlo per mano.
Abbiamo voluto assumerci la responsabilità di una proposta davvero diversa dal solito, nella consapevolezza che muoversi su un territorio ampio, riallacciare lo stupore e la curiosità ai quartieri periferici, non richiede soltanto un ripensamento logistico, ma anche uno sforzo del visitatore, che non solo deve raggiungere spazi più lontani, ma anche e soprattutto aprire consapevolmente lo sguardo e il cuore per accogliere toponimi che inizialmente possono suonare vuoti, privi di interesse. Cosa ci sarebbe da vedere a Porta Giulia? E a Borgo Angeli?
Foto di Giulia Nascimbeni ©InternoVerde
Fare due passi tra le vie del centro e infilarsi in un portone, restare a bocca aperta davanti a un palazzo del Cinquecento su cui si arrampicano il glicine e le rose, è facile. Attraversare il ponte a piedi per andare a passeggiare tra gli orti sociali è più difficile. Anche pedalare fino a Borgo Angeli per andare a vedere le vecchie casette dei pescatori, benché suggestive e affascinanti, è più difficile.
Da questo dato di fatto e quindi dalla volontà di rendere più facile e accessibile la proposta, sono nati gli itinerari guidati inseriti nel programma. Sappiamo che stiamo chiedendo a tutti di fare un passo in più, rispetto a ciò che è semplice e conosciuto, ma lo facciamo insieme. Dalla stessa volontà è scaturita la proposta rivolta all’azienda Levoni, che da sempre è stata vicina al festival: vi andrebbe di affiancarci in questa operazione, e regalare questa esperienza alla città? La generosa risposta positiva ha fatto sì che per la prima volta per partecipare a Interno Verde non sarà necessaria l’iscrizione, ma solo la prenotazione.
Foto di Giulia Nascimbeni ©InternoVerde
Una lunga premessa vero, per arrivare ai giardini consigliati? Il punto è che in questo caso, da organizzatrice, non mi sento di indicare o preferire nessun giardino, perché il focus è diverso. Suggerisco di non perdere tempo e di prenotare almeno uno dei percorsi gratuiti, perché già varie gite stanno esaurendo i posti disponibili. Consiglio vivamente a chi piace la bicicletta il percorso “Piano piano fino al forte”, perché oltre alla visita alla riserva naturale della Vallazza si andrà a scoprire il Parco Museo Virgilio, inaugurato in primavera dentro all’imponente Forte di Pietole. Si parte domenica mattina, insieme a Fiab, alle 8.30, e si torna per pranzo. In loco però – per garantire la giusta energia al ritorno – i più golosi potranno approfittare della consistente colazione del contadino, preparata dall’associazione Amici della Vallazza: polenta e gras pistà, salame, cicciole, oltre agli immancabili the e caffè.
Consiglio anche le presentazioni dei libri che si terranno all’ombra dei salici e dei cipressi di palude, ospitati dall’area ristoro della Zanzara. Saranno incontri aperti, senza prenotazione.
Domenica mattina alle 11.30, grazie alla collaborazione del Garden Club, a parlare di alberi monumentali e homo radix ci sarà anche lo scrittore e poeta Tiziano Fratus.
Interno Verde Acqua vi aspetta lungo il lago!
Licia Vignotto
Redattrice | Responsabile del festival Interno Verde
Co-fondatrice dell’associazione Ilturco, che nel 2016 ha ideato e lanciato Interno Verde, e co-fondatrice dell’omonima cooperativa impresa sociale, creata nel 2021 per gestire al meglio l’evento. Responsabile del festival, descrive il suo lavoro “una via di mezzo tra l’investigatore privato e lo stalker”.
Giulia Nascimbeni
Fotografa | Art director di Interno Verde
Grafica e fotografa. Collabora con l’associazione Ilturco dal 2016, ovvero dalla prima edizione del festival dedicato ai giardini di Ferrara, è co-fondatrice della cooperativa Interno Verde, creata nel 2021 per supportare la crescita dell’evento. Se fosse una pianta sarebbe un agapanto.