A scuola di natura con Rudolf Steiner
Orto e falegnameria dall’asilo alle superiori, gli insegnanti spiegano il metodo Waldorf
Parole di Anna Carolina Santangelo | Luglio 2025
Che ruolo può avere la natura nello sviluppo dell’essere umano? Tra i tanti metodi educativi che incentivano il rapporto dei più piccoli con alberi, insetti e animali c’è la cosiddetta “scuola steineriana”, che nasce alla fine dell’Ottocento in seno al vecchio Impero Austroungarico e che oggi si può incontrare più o meno dappertutto in Europa, nelle capitali come in tanti capoluoghi di provincia.
Nella pedagogia fondata da Rudolf Steiner, chiamata pedagogia Waldorf, volontà, sentimento e pensiero sono le tre abilità centrali che il bambino dovrebbe sviluppare. Il bambino viene riconosciuto come “essere umano composto da anima, corpo e spirito nella sua unicità”, l’obiettivo è l’armoniosa evoluzione di ogni singolo individuo. In questo ambiente formativo assume particolare rilevanza il rapporto tra natura e uomo, che viene esperito tramite le attività pratico-artigianali, che si affiancano a quelle intellettuali e creativo-artistiche, in un contesto di giardini, spazi verdi e parchi che circondano o affiancano le scuole.


Per capire meglio come funziona questo approccio e a cosa tende, Interno Verde Mag ha fatto due chiacchiere con Sophia Contino, docente di legno e giardinaggio presso la Scuola Rudolf Steiner di Locarno in Svizzera, e con Juan Sabatino, che insegna falegnameria e scultura alla Scuola Steiner di Origlio, sempre nel Canton Ticino.
Sophia racconta come comincia e come si articola il percorso: «durante l’asilo e le elementari i bambini fanno tante attività nel bosco e nel giardino, dove iniziano con piccoli lavoretti nel verde in modo giocoso. L’insegnante di giardinaggio inizia a subentrare dalla quarta/quinta elementare e prosegue per tutte le medie fino alle superiori, poiché nel concetto steineriano è proprio l’età adolescenziale che prevede questo lavoro fisico». Le lezioni si alternano tra apprendimento in classe e soprattutto approfondimento pratico: «si tratta di introdurre le nozioni necessarie e lavorare didatticamente, ma l’idea principale è quella di creare, curare e tenere in ordine l’orto della classe, acquisire le competenze pratiche necessarie per tenere in vita e custodire la zona verde assegnatagli. Ad esempio c’è il periodo dove imparano la potatura e quello dove conoscono i preparati biodinamici, insomma per ogni anno c’è un’attività inerente».
Le ore di giardinaggio generalmente sono due a settimana e in questo tempo si acquisiscono conoscenze tecniche, abilità manuali e soprattutto la capacità trasversale di adattarsi al ritmo delle stagioni, di relazionarsi alla terra in base alle sue tempistiche e coltivare con l’ambiente circostante un rapporto sano.
La conoscenza avviene anche tramite l’insegnamento delle arti plastiche. Gli alunni lavorano materiali come la creta, la pietra ollare e principalmente il legno, come spiega Juan Sabatino: «tutte le lezioni dell’anno scolastico sono mirate a conoscere i materiali e a progettare. Abbiamo la fortuna di avere una scuola circondata dal bosco e vicina al lago, avendo un giardino enorme troviamo lì tutto l’occorrente. La lavorazione del legno si inserisce nelle prime tre classi delle medie e riprende il lavoro che gli studenti fanno già dall’asilo, quando iniziano le prime attività con rametti e semplicissimi giochi di falegnameria. Con me in sesta classe attraverso la lavorazione del legno si producono oggetti come cucchiai, ciotole o porta incensi». Alla realizzazione di oggetti si uniscono esperienze significative come le attività nel bosco con i forestali: «dieci giorni in un posto dove c’è bisogno di fare qualcosa, ad esempio sotto la guida dei forestali hanno imparato a riparare un tetto di legno; prima di fare quest’esperienza vengono preparati a riconoscere l’albero come essere vivente a rispettarlo e a ringraziarlo: diventano coscienti che se dormono su un letto di legno o sfogliano un giornale è grazie a questa materia prima». Il docente conclude: «i miei ragazzi hanno tutti personalità diverse, se c’è una cosa che li accomuna è proprio l’entusiasmo di stare all’aria aperta».


La natura è protagonista costante e materia interdisciplinare che in svariati modi si collega all’intero contesto educativo. Per esempio diventa sfondo principale delle scenografie della recita di fine anno, oppure è il soggetto primario degli esercizi pittorici: può rivelarsi un ottimo mezzo per far emergere il talento di ogni studente. In questo mondo che accelera a velocità crescente, la pedagogia di Rudolf Steiner prova a favorire la creazione di una prospettiva diversa, una visione del mondo incentrata sulla responsabilità e sulla gratitudine nei confronti dell’ambiente. L’idea è che con questa base didattica sarà spontaneo, per un essere umano in crescita, approcciarsi alla natura con giudizio e consapevolezza, considerare la Terra come un essere vivente a cui fornire buona cura.

Anna Carolina Santangelo
Redattrice
Pugliese, classe 1993; laureata in Scienze della Comunicazione a Ferrara. Per stare al mondo di avvale di arte, libri, cinema, musica, danza ecc.; crede nel valore della scrittura, nell’importanza delle parole e nell’osservazione della realtà che la circonda. I versi della scrittrice S. Plath identificano il suo rapporto con la natura “finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me”.