Il labirinto che svela la cultura ebraica

A Ferrara il Giardino delle Domande del Meis si rinnova

Parole di Anna Carolina Santangelo | Marzo 2025

© Marco Caselli Nirmal

Il giardino è un luogo di cura, uno spazio che accoglie specie naturali e vegetali, una superficie botanica riservata al contenimento delle piante. Al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara questo spazio verde prende il nome di Giardino delle Domande, un orto vegetale che a livello modulare si sviluppa su un’area di 32 metri quadrati, un progetto a basso impatto ecologico il che lo rende originale ed unico in Italia. Una propagazione degli ambienti e dei contenuti museali, che a breve rinascerà a nuova vita con la ripresa stagionale della vegetazione e un nuovo allestimento.

Inaugurato nel 2017, il Giardino delle Domande è un labirinto didattico che costituisce un percorso a tema sulla kasherut, ovvero l’insieme di norme dell’alimentazione ebraica, l’idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico secondo le regole alimentari stabilite nella Torah.

«Sono 4 percorsi su 4 diversi alimenti: uova, latte, carne e pesce – spiega Sharon Reichel, curatrice del Meis – ci sono domande e bivi dove, a seconda della risposta, si può proseguire il percorso o capire dove si è sbagliato a rispondere».

© Bruno Leggieri

A ciascuno di questi quattro tipi di cibo è infatti associato un diverso punto di accesso, in cui i visitatori procedono rispondendo ad alcuni interrogativi sull’impiego di questi elementi nella cucina ebraica. In caso di errore, si deve tornare indietro, ma una spiegazione delle regole corrette consente di rimettersi sulla giusta strada. Con un approccio ludico e interattivo, il Giardino delle domande fa così avvicinare il pubblico alla cultura ebraica attraverso i suoi odori e sapori, soddisfa certe curiosità piuttosto diffuse – ad esempio, perché gli ebrei non mangiano il maiale – e fa riflettere sulle differenze, ma pure sulle tante analogie, con altre tradizioni.

Lungo il sentiero arricchiscono lo spazio le piante bibliche come alberi di ulivo, melograno e cedro, la palma e il mirto, dunque un itinerario che porta alla scoperta della festività ebraiche strettamente legate al rapporto con la terra e la natura. Dopo l’inverno il giardino rinasce, e questa primavera sono previsti cambiamenti e novità nell’allestimento.

«Manterremo parte delle piante che erano a terra andando a lavorare su una sostenibilità maggiore. Ci piaceva la modalità di fruizione da parte del pubblico e abbiamo pensato di conservarla, ampliando però la quantità di piante. Ci siamo avvalsi dell’aiuto di architetti del verde, prima Manfredi Patitucci e ora Giulia Gallerani, e insieme abbiamo concepito un progetto che continuasse l’idea della gradevolezza. E poi la novità: la maggior parte delle piante che delimiteranno i 4 percorsi saranno quelle di gelsomino, un sempreverde che fiorisce in primavera e in estate con fiori tra l’altro molto profumati».

© Bruno Leggieri

Inoltre, come ulteriore elemento innovativo a ridosso dell’inaugurazione c’è la messa in dimora di piante di vite da vino, che costituiscono un ulteriore approfondimento in continuità col percorso riguardante la scoperta del cibo ebraico. «È la tappa finale dei 4 percorsi sull’alimentazione, pensato come meta di riposo dopo un cammino di scoperta».

Il giardino costituisce dunque un viaggio che passo dopo passo conduce il visitatore alla scoperta di elementi culturali e del ciclo naturale delle piante, restituendo consapevolezza sul passaggio del tempo e sulla giusta relazione tra uomo e natura, tema centrale nell’ebraismo e punto focale nel testo della Torah: «Dio pose l’uomo nel Giardino perché lo coltivasse e lo custodisse». Per questa nuova edizione del giardino la scelta delle piante di gelsomino e di vite si accompagna a quella delle piante aromatiche già presenti, come maggiorana, alloro, lavanda, mirto e timo, utilizzate anche in alcune cerimonie ebraiche come la recita dello havdalah, la preghiera che si recita al termine dello Shabbat, per segnare in modo simbolico il passaggio da un giorno festivo e di riposo a quelli feriali. «Si annusano delle piante come la lavanda oppure delle essenze come i chiodi di garofano, su una coppa di vino accompagnate da una candela. Il rituale serve a dare quella forza per ricominciare il resto della settimana» spiega la curatrice. Natura come simbolo di forza e spirito, come espressione di un ciclo circolare dove tutto è fluido e tutto scorre.

© Bruno Leggieri

Il Giardino delle Domande riprende il principio dei labirinti rinascimentali, secondo cui la natura ci permette di staccare dalla frenesia e la passeggiata all’interno di spazi pieni di gelsomini e piante aromatiche può essere un momento piacevole per allontanarsi da ciò che avviene fuori.

«La nostra idea è quella di offrire gratuitamente un posto gradevole dove il visitatore può concedersi una pausa interessante se vuole scoprire il contenuto dei percorsi e al contempo rilassante se vuole solo meditare in uno spazio naturale».

Il progetto di riqualificazione del labirinto porta con sé anche il piano di costruire nel tempo un’offerta didattica adatta a tutti: dunque oltre ai laboratori per bambini già esistenti, se ne organizzeranno anche per adulti. Assieme ad attività sulle piante d’ulivo e melograno, menzionate nella Bibbia e indicate come erbe del paradiso.

Tra i valori dell’ebraismo c’è il concetto che il comportamento di ogni essere umano dev’essere benevolo, ma non fine a se stesso, anzi se può deve migliorare una situazione. Per questo il Meis, tra strutture di cemento, ha voluto creare un’area naturale. «Miglioriamo la situazione, aggiungiamo spazio verde, non andiamo a cementificare, ma andiamo a fare qualcosa che sia rispettoso della natura e bello da vivere per l’uomo. Il cemento è già presente nelle case di ognuno, mentre non tutti dispongono di un giardino, per questo abbiamo pensato di creare uno spazio pubblico naturale aperto alla comunità».

L’inaugurazione ufficiale è prevista l’11 marzo e dal 12 marzo il giardino sarà visitabile e aperto a tutti ed è in via di definizione l’inaugurazione per l’intera cittadinanza. Di sicuro una bella occasione per visitare lo spazio rinnovato sarà il prossimo festival di Interno Verde, sabato 10 e domenica 11 maggio, quando insieme al MEIS apriranno eccezionalmente al pubblico i giardini segreti più suggestivi della città. Le iscrizioni sono già disponibili online a questo link.

© Bruno Leggieri

Anna Carolina Santangelo

Redattrice

Pugliese, classe 1993; laureata in Scienze della Comunicazione a Ferrara. Per stare al mondo si avvale di arte, libri, cinema, musica, danza ecc.; crede nel valore della scrittura, nell’importanza delle parole e nell’osservazione della realtà che la circonda. I versi della scrittrice S. Plath identificano il suo rapporto con la natura “finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me”.

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