Il potere dei fiori a Ibiza
La rivoluzione comincia con due amiche e un orto
Parole e immagini di Stefania Andreotti | Maggio 2025
“Flower Power” a Ibiza non è solo la celebre festa che ogni sabato sera anima l’estate dell’iconica discoteca Pacha. Ora sull’isola spagnola c’è anche un’altra realtà che incarna il potere dei fiori: si chiama El Camino, il cammino, ed è una piccola azienda agricola biologica dedicata alla coltivazione di fiori recisi e ortaggi sulla costa occidentale di Ibiza, a tre chilometri dal comune di San Antonio e a cinque dal mare.
A gestirla sono due amiche e socie, Blanca e Linda, che si sono conosciute sei anni fa ad un corso di agricoltura sostenibile e hanno unito passione e competenze. Hanno cercato a lungo il posto giusto, finché una signora ha messo loro a disposizione un appezzamento incolto, che è diventato terreno fertile per il loro progetto. Nella fattoria, in tutto due ettari e mezzo, di cui uno e mezzo coltivato col sistema della rotazione, ci sono anche due cani, due galline, due anatre e un alveare.
«Gestiamo il settore floreale col metodo della permacultura – spiegano – tutta la nostra filiera è a chilometro zero, dalla produzione in campo fino al design floreale. L’orto invece è lavorato in modo ecologico». Questo tipo di coltivazione considera nell’insieme l’ecosistema agricolo e rispetta l’intero ciclo della natura. Per fare ciò, si avvale delle naturali qualità del suolo come la fertilità, e la normale attività degli organismi presenti in esso, quali specie vegetali, animali, fungine e microbiche. L’agricoltura ecologica opera con interventi limitati sul suolo, non utilizza prodotti chimici o di sintesi – ad eccezione di quelli consentiti dal regolamento comunitario europeo – esclude gli organismi geneticamente modificati e promuove invece il rispetto per la biodiversità della natura e la sostenibilità ambientale grazie al suo sistema a basso impatto sugli ecosistemi. Lo dimostrano le tante api, farfalle e insetti che banchettano attorno alle parcelle colorate.
Blanca, 55 anni, originaria di Valladolid, a Ibiza ci veniva in vacanza da piccola con i genitori, poi, dieci anni fa, dopo aver girato il mondo, ha deciso di tornarci stabilmente. Di formazione architetta e paesaggista, ha lavorato in studi molto noti, disegnando giardini e accumulando esperienza, ma anche stress per le tante scadenze e le tensioni che nascevano in un ambiente prettamente maschile.
Linda, 42 anni, è italiana, originaria di Mantova, figlia di agricoltori, suo padre Mario Odini negli anni ’70 ha fondato l’Apa, associazione padana di agricoltori biologici. «Lo accompagnavo ai corsi di riciclaggio, compostaggio, colture frutticole – ricorda Linda – così mi è venuto naturale iscrivermi ad agraria. Poi però mio padre è mancato quando avevo 16 anni e ho abbandonato tutto ciò che aveva a che fare con l’agricoltura». Una reazione emotiva, che però non ha cancellato le sue radici, ed ora il cerchio si è chiuso.
«Un giorno qui a Ibiza – racconta Blanca – ho visto l’annuncio di un corso di agricoltura ecologica e ho deciso di lasciare il mio prestigioso lavoro per dedicarmi a questa nuova avventura. A mia mamma è venuto un colpo! Ma è lì che ho conosciuto Linda, con il suo furgone verde. Ci siamo trovate molto bene e un giorno, davanti al mare, ci siamo dette: e se facessimo qualcosa assieme? Così abbiamo chiesto consiglio ai “payes” della zona, agli anziani agricoltori, per trovare qualcosa di diverso, che potesse funzionare. Abbiamo visto che i fiori erano molto richiesti e dei coltivatori ci hanno regalato degli iris per cominciare. Abbiamo subito capito che c’era mercato, così mi sono formata per specializzarmi in composizioni floreali».
Zinnie, dalie, cosmos, iris, salvia, limonium, gonfrene, ogni anno Blanca sperimenta nuove varietà e nuovi colori. Floricoltrici e fioriste, al principio vendevano direttamente al mercato, poi hanno iniziato a lavorare solo su richiesta, a rivenditori e ristoranti, o realizzando allestimenti per cerimonie. «Siamo più brave nell’orto che sui social», ammettono, anche se il loro canale Instagram è molto curato, come le loro piante.
«Quest’anno c’è una larva che ha fatto marcire i primi fiori, ma confido che ora la produzione riprenda».
Per quanto riguarda le orticole, siccome a Ibiza l’inverno è molto mite, nella stagione più fredda si piantano ortaggi a foglia, broccoli, cavoli, spinaci, radicchio. Poi arrivano pomodori di varietà rare e particolari. «Il problema è che si ammalano sempre – lamenta Linda – quest’anno ho comprato una pietra vulcanica, la zeolite, con azione antifungina e insetticida, vediamo se funziona».
Nonostante la fatica fisica richiesta tutto l’anno e la precarietà di produzioni costantemente esposte, le due donne non hanno dubbi su quello che non è solo un lavoro, ma una scelta di vita.
«Se mi dicessero di venire via dalla campagna per chiudermi in un ufficio a lavorare al computer, morirei», afferma Blanca.
«Non potrei fare a meno di questa vita all’aperto che mi permette di tenere mia figlia con me – dice Linda, mentre sua la piccola di poco più di un anno gioca con le piante attorno – e poi mi affascina trovare varietà di verdure particolari da piantare e poterle raccontare attraverso la vendita diretta nei mercati, facendo mangiare bene le persone».
«Noi siamo piccole e non vogliamo ingrandirci – è la loro filosofia – perché vogliamo dormire serene la notte. Così facciamo solo quello che è nelle nostre possibilità, produciamo e guadagniamo giusto quello che ci serve, con l’aiuto dei volontari che si offrono di trascorrere dei periodi con noi».
Se si cerca un esempio concreto di quella che è la sostenibilità, lo si trova su questa isola nel Mare delle Baleari, un tempo nota per i suoi eccessi, dove ora è iniziata una nuova era.

Stefania Andreotti
Caporedattrice di Interno Verde Mag
Omonima di una pianta tropicale, la Stephania, con base globosa e foglie sospese, lei ci si identifica: piedi nella terra e testa per aria. Ha scritto il suo primo articolo sul giornalino della scuola elementare e non si è più fermata. Coordina la redazione di Interno Verde Mag.