Il verde che cura

Il “Giardino nel Cuore” di Asl Ferrara aiuta i bambini a guarire

Parole e immagini di Tania Droghetti | Maggio 2025

Non te lo aspetteresti al centro degli edifici della Casa della Salute Cittadella San Rocco eppure lo riconosci subito il “Giardino nel Cuore”: piante ben curate, giochi per bambini, strani fiori di ceramica che “crescono” nelle aiuole insieme ad alberi da frutto, panchine per godersi il verde all’ombra di tassi secolari, ma anche per poter parlare lontano dalla confusione.

«Questo Giardino, inaugurato nel 2022, nasce dall’idea di avere uno spazio riabilitativo fuori dalle mura degli ambulatori – spiega Franca Emanuelli, che dirige l’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza (UONPIA) dell’Asl di Ferrara a cui il Giardino afferisce – quando tu lavori con questi bambini o ragazzi all’aria aperta si attiva una serie di meccanismi che ha un effetto positivo». Un vero e proprio giardino riabilitativo, che si rivolge principalmente a un’utenza che va da 0 a 18 anni con problematiche multiple: disabilità, autismo, disturbi emotivi, emozionali, fino alle problematiche di adolescenza e preadolescenza. Il giardino è volutamente non recintato, si è scelto infatti di lasciarlo accessibile e fruibile a tutti i cittadini, pur essendo connotato come spazio sanitario.

Nato grazie alla collaborazione di Asl con l’associazione Vola nel Cuore, associazione socio umanitaria a favore dei bambini, e con il Garden Club, è stato costruito ripercorrendo le direttive topologiche della città. In altre parole, se lo si guarda dall’alto, ha la forma di un quadrilatero, che corrisponde esattamente alla pianta di Ferrara, rispettando anche i punti cardinali. Pure i selciati sono quelli tipici che si possono ritrovare camminando per le vie della città. Questo favorisce esercizi di orientamento per ragazzi non vedenti, lavorando sui punti cardinali in un ambiente protetto, per poter poi ripetere queste esperienze al di fuori del giardino. Anche chi ha difficoltà motorie, qui può sperimentare diversi tipi di “appoggio”: i ciottoli, il marciapiede, l’erba. «Una ragazzina con un’emiplegia ha chiesto alla madre di prestarle le scarpe con il tacco perché voleva imparare a camminarci e lo ha fatto qui» racconta Emanuelli.

Guardandosi intorno saltano subito agli occhi anche alcuni ostacoli: piccole salite, discese, gradini, un ponticello: sono stati introdotti perché il Giardino viene usato anche per l’addestramento all’utilizzo delle carrozzine. Quando a un bimbo che non deambula viene dato un ausilio come la carrozzina elettrica, deve avere uno spazio di apprendimento per imparare ad usarla, il giardino è finalizzato anche a queste esperienze.

Ma forse il risultato più bello, probabilmente perché inatteso, è stato quello di poter fare tra questi alberi dei colloqui psicologici, i ragazzi che non stanno volentieri negli spazi ridotti degli ambulatori, soprattutto chi ha disturbi dell’umore, venendo qui con gli operatori e camminando trovano uno spazio di respiro.

L’obiettivo di questo luogo è attivare tutti gli stimoli sensoriali e per farlo ogni oggetto è utile: i giochi ovviamente (molti donati, l’Asl ha acquistato solo il tavolo e le sedie arcobaleno), ma anche una pompa dell’acqua che funziona davvero.

E poi le piante, scelte insieme al Garden Club sulla base dei problemi sensoriali dei pazienti: «noi abbiamo spiegato quali difficoltà potevano avere i ragazzi e loro hanno trovato delle piante che potessero in qualche modo venire incontro a certe esigenze – sottolinea Emanuelli – per esempio una pianta come “l’orecchio di coniglio” (lo Stachys byzantina, ndr.) ha un potere incredibile. Quando dai una foglia in mano a un ragazzino si rilassa. Ci siamo chiesti: come facciamo a parlare con chi non vuole aprirsi? Il Garden ci ha suggerito di usare questa pianta ed effettivamente ha un gran potere calmante, toccando le foglie sembra di toccare del velluto. È piaciuta talmente tanto che ci è stato anche chiesto di avere una talea per poterla piantare a casa». Un antistress migliore e più eco sostenibile delle palline di gomma.

«Noi dobbiamo lavorare sul deficit attentivo dei bambini, abbiamo bisogno di migliorare la loro concentrazione – prosegue Emanuelli – per questo sono state scelte piante con fioriture che attirano in modo particolare un insetto che si chiama farfalla colibrì (Macroglossum stellatarum, ndr.) che sta immobile sul fiore e questo a sua volta richiama i bambini». E per lo stesso motivo, ma con l’intento di avere nel Giardino afidi e coccinelle, sono stati piantati anche degli alberi da frutto, meli in particolare. Ci sono piante che si alternano nelle fioriture, per potere avere sempre fiori, profumi, odori, anche sgradevoli, perché per questi ragazzi è importante imparare a distinguere cosa è piacevole da cosa invece non lo è. E apprendere che tutti i fiori, anche se strani, diversi, particolari, possono essere belli: questo è il concetto alla base di altri “oggetti” che si incontrano nel Giardino, sono i fiori di ceramica realizzati dagli studenti del Dosso Dossi. «Abbiamo voluto coinvolgere, in un progetto di alternanza scuola lavoro, anche il Liceo Artistico Dosso Dossi. Con un concorso interno hanno scelto l’idea e ha vinto quella di realizzare una serie di fiori in ceramica, particolari, ognuno con le sue caratteristiche, che rappresentassero la bellezza della diversità», in un Giardino pensato per chi si sente spesso diverso e fa fatica ad accettarsi e farsi accettare.

Per chi tende a nascondersi, per chi ha bisogno di sentirsi più protetto, meno esposto, per chi potrebbe spaventarsi per gli spazi troppo grandi o aperti come per esempio i bimbi affetti da autismo, è stato creato uno spazio speciale: un arco coperto da una pianta che con le sue fronde copre e avvolge.

Il Giardino nel Cuore è un “work in progress”, è in divenire perché ogni volta che un operatore lo utilizza con un bambino nascono nuove idee e nuove esigenze. Gli operatori stessi si stanno ancora formando, fanno visite guidate con il Garden Club per aggiornarsi sulle piante e su come “utilizzarlo” al meglio con i propri pazienti. I risultati ci sono, i bambini che vengono lo amano, anche quelli che vengono solo a giocare mentre aspettano una visita, è un posto a disposizione di tutti e infatti anche durante la nostra intervista, sono diverse le persone che camminano e chiacchierano nei vialetti.

E sabato e domenica 10 e 11 maggio, in occasione di Interno Verde, sarà possibile non solo vedere il Giardino nel Cuore, ma anche fare delle visite guidate proprio con il Garden Club, per scoprire insieme a loro i vari percorsi: sensoriale/percettivo, motorio, di orientamento. Tutte le informazioni su come iscriversi sono sul sito www.internoverde.it.

Altro appuntamento importante sarà mercoledì 28 maggio, dalle 14 alle 17, con animazione a cura di Vola nel Cuore, attività con gli animali a cura de Il Bosco APSSD e Ponyclub Francolino e prova di tricicli adattati a cura di CPO Mobility.

Questa intervista si chiude con un’immagine che, più di ogni altra, racconta il senso di questo Giardino: alcuni colombi che cercano di fare un nido su un ramo di un albero secolare e la dottoressa Emanuelli che immediatamente pensa: «se ci fosse qui un bambino con povertà linguistico espressiva potrebbe trovare la voglia di descrivere quello che vede, perché quello che si sta verificando in questo momento è inusuale, fuori dagli schemi, con una scena come questa puoi lavorare sull’espressione linguistica, sulla comprensione, si possono dare dei nomi a questi colombi, si può creare una storia, si possono fare tante cose, la riabilitazione può passare davvero attraverso tutti gli stimoli che ci circondano».

Tania Droghetti

Redattrice

Laureata in Scienze della Comunicazione, giornalista professionista, ama raccontare storie, meglio se a lieto fine, viaggiare, ma non ci riesce quasi mai, fare binge watching con le serie tv e partecipare alle rievocazioni storiche. Vive e lavora a Ferrara.

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