Filla, per una nuova Montagnola
A Bologna, rinasce il parco simbolo della città
Parole di Licia Vignotto | Immagini di Nadia Lafrizi | Giugno 2025
La Montagnola è un simbolo che travalica la città di Bologna. Per generazioni di studenti, autoctoni e fuorisede, Montagnola ha significato libertà: ci si andava al sabato per far acquisti al mercatino, un mix di cianfrusaglie, artigianato etnico e vestiti vintage, incontrare altri ragazze e ragazzi, suonare, ballare, passare il tempo all’aria aperta, nella caratteristica atmosfera svagata e rilassata che in Italia si respira sotto il cielo della “grassa, la rossa, la dotta”. Ma facciamo un passo indietro: cos’è esattamente la Montagnola? Un grande parco pubblico, il più antico del capoluogo emiliano, e il primo per chi arriva in treno, ci si sbatte praticamente addosso appena usciti dalla stazione: un’area sopraelevata, ricca di alberature e statue e fontane, disegnata nell’Ottocento dagli occupanti francesi, ispirata nelle geometrie e nelle prospettive ai giardini d’Oltralpe. Negli ultimi anni il suo nome ha occupato la cronaca locale abbinandosi purtroppo alla preoccupazione, citato per episodi poco edificanti come aggressioni, spaccio, microdelinquenza. Oggi è al centro di un complesso progetto di ripristino e rigenerazione, inaugurato a febbraio con il taglio del nastro di Filla: un grande edificio bianco, sinuoso, che promette di diventare il nuovo cuore pulsante del parco.
Per conoscere meglio questa iniziativa Interno Verde Mag ha intervistato Mariateresa Guerra, già coordinatrice del parco di Villa Ghigi, ora impegnata anche in questa nuova avventura.
Cos’è Filla e da dove nasce?
Il Comune di Bologna sta sviluppando un progetto di riqualificazione complessiva del parco della Montagnola, nel cuore della città, finalizzato a una rigenerazione del parco dal punto di vista ambientale e funzionale. È in questo ambito che si inserisce la realizzazione di Filla, il padiglione a impatto zero inaugurato a febbraio 2025 e in uso alla Fondazione IU Rusconi Ghigi. Filla è di fatto un nuovo spazio civico multifunzionale dove coltivare il dialogo, un laboratorio di educazione ambientale, un luogo di divulgazione, approfondimento e incontro dedicato ai temi dell’ambiente, della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e della transizione ecologica ed energetica.
Che attività propone?
Proponiamo in questo spazio un programma di iniziative pubbliche, con particolare attenzione a scuole, bambine e bambini, adolescenti e famiglie, riguardanti i temi dell’educazione ambientale; attività di coinvolgimento, divulgazione e sensibilizzazione, rivolte a tutta la cittadinanza, sui temi della natura, della sostenibilità ambientale e della transizione energetica ed ecologica (come workshop, conferenze, passeggiate, laboratori, ecc.), in sinergia con il progetto Bologna Verde; ma anche iniziative pubbliche di approfondimento su natura e storia del territorio (ad esempio attraverso la presentazione di riviste, libri, documenti di archivio, ecc.). Stiamo inoltre avviando un’attività profit di locazione degli spazi a soggetti diversi in alcuni momenti della settimana. Una particolare attenzione sarà rivolta ai progetti didattici per le scuole, a partire da quelle presenti all’interno del parco con le quali sono stati avviati già in questi primi mesi di vita di Filla percorsi di outdoor education. Le proposte didattiche intendono soprattutto valorizzare il contesto e gli elementi di pregio del parco, come ad esempio i suoi alberi monumentali che, con tutta probabilità, risalgono all’impianto originario dei primi anni dell’Ottocento. Anche la componente architettonica, come la bella scalinata del Pincio rivolta verso la stazione ferroviaria o la vasca centrale arricchita da bei gruppi scultorei darà spunti per impostare i programmi didattici legati al parco, che rappresenta uno dei luoghi più iconici della città di Bologna.
La comunità ha un ruolo nella costruzione del programma?
Sì, abbiamo voluto fin dall’inizio che questi spazi avessero anche una funzione civica e sociale. Per questo li gestiamo secondo il modello dell’amministrazione condivisa, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, le istituzioni scolastiche e le realtà territoriali da sempre attive nell’animazione del Parco e con il coinvolgimento della cittadinanza. Ciò si traduce anche in tante e diverse collaborazioni per la costruzione del programma e momenti specificatamente destinati ad ospitare iniziative promosse e organizzate dalle realtà civiche cittadine. Un modello nato in continuità con il lavoro sul territorio che abbiamo svolto negli anni precedenti: in sinergia con il Quartiere Santo Stefano negli scorsi anni abbiamo infatti coordinato un percorso di ascolto e co-progettazione con gli attori che vivono, animano e presidiano il parco, per recepire i loro bisogni e le loro aspettative per la riqualificazione e trasformazione del parco: stakeholders, comunità, associazioni, comitati attivi nell’area, cittadini e cittadine, Istituti scolastici, centri sportivi e aggregativi del territorio. Gli esiti del Laboratorio sono confluiti in un documento conclusivo che ha messo a sistema l’analisi collettiva del parco e i bisogni e suggerimenti dalla cittadinanza per la sua trasformazione, così da poter guidare il lavoro dei progettisti.
Filla ha già cambiato il volto del parco, com’è nata la struttura? Che caratteristiche ha?
Filla è nata in sostituzione di una precedente tendostruttura circolare. Progettata da MCA – Mario Cucinella Architects, è costituita da tre edifici vetrati: una sala polivalente più grande che può ospitare fino a circa 140 persone, uno spazio più piccolo dedicato ad attività laboratoriali e infine uno spazio ristoro in cui si sta lavorando per creare Kinder Caffè a misura di bambine e bambini. L’uso di ampie vetrate curve assicura una connessione visiva costante tra interno ed esterno, permettendo alla luce naturale di penetrare e sottolineando la leggerezza della copertura, andando a creare un ambiente in cui l’interno dei padiglioni è immerso esso stesso nel verde.
Il tetto verde sui padiglioni contribuisce all’isolamento termico e alla gestione delle acque piovane, riducendo l’impatto ambientale. L’elemento che unisce questi tre padiglioni è una copertura che richiama i celebri portici bolognesi, fornendo riparo e continuità tra le diverse funzioni del padiglione e favorendo quindi incontri e condivisioni. Il padiglione si configura come un edificio NZEB, Nearly Zero Energy Building, riducendo drasticamente consumi energetici ed emissioni rispetto alla precedente struttura temporanea.
A cambiare il volto del parco anche la nuova area giochi recentemente inaugurata e progettata in coerenza con il contesto storico e paesaggistico della Montagnola. Essa si articola in diverse zone dedicate alle varie fasce d’età, inclusa un’area per l’educazione in natura ed è realizzata con materiali naturali: una grande ragnatela per l’arrampicata, che stimola lo sviluppo motorio e la coordinazione, alcune amache per il relax e la socializzazione, percorsi dinamici che incoraggiano il gioco libero, una teleferica per un’esperienza di movimento attiva e divertente e un’altalena pentagonale che permette a più bambine e bambini di giocare insieme in modo cooperativo. Completano l’intervento le attrezzature per l’allenamento a corpo libero e la riqualificazione dei percorsi pedonali esterni attorno alla fontana monumentale, che verrà realizzata durante l’estate, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità e valorizzare uno degli spazi simbolici del parco. Il progetto, curato dal Comune di Bologna, è stato sviluppato a partire dagli esiti del percorso partecipativo di cui parlavamo prima. Nei prossimi anni sono previsti ulteriori interventi nel parco, per concludere il progetto di rigenerazione complessiva, che prevede di dissigillare i suoli, potenziare l’illuminazione, ammodernare gli arredi e rafforzare le connessioni con le aree intorno.
Cosa significa Filla? Come avete scelto questo nome?
Filla è un neologismo che affonda le sue radici nella lingua greca e gioca su una serie di rimandi. Da un lato Φύλλον/fillon, il termine greco che designa la foglia e che richiama le parole di Cucinella, il quale ha definito il complesso “una foglia bianca posata in mezzo agli alberi”, dall’altro l’assonanza con il verbo Φιλέω/fileo, ossia prendersi cura, voler bene, invito che viene rivolto a tutta la cittadinanza per una gestione consapevole e rispettosa dell’ambiente e del parco stesso.

Licia Vignotto
Redattrice | Responsabile del festival Interno Verde
Co-fondatrice dell’associazione Ilturco, che nel 2016 ha ideato e lanciato Interno Verde, e co-fondatrice dell’omonima cooperativa impresa sociale, creata nel 2021 per gestire al meglio l’evento. Responsabile del festival, descrive il suo lavoro “una via di mezzo tra l’investigatore privato e lo stalker”.

Nadia Lafrizi
Illustratrice
Nata a Ferrara nel 1996. In dirittura d’arrivo al Biennio di Illustrazione per l’editoria, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, comunque sempre con molta calma! Pasticcia tra artigianato e illustrazione dal 2015, fa altre cose che non c’entrano niente, rincorre i gatti e annaffia le sue piante da molto più tempo.