Giardini al cinema

Pendragon Edizioni

Redazione Interno Verde Mag | marzo 2024

Bello il magazine online, ma certi argomenti per essere affrontati al meglio hanno bisogno di qualche pagina in più. Per questo Interno Verde Mag ha deciso di creare una libreria virtuale per i suoi lettori, un luogo dove sfogliare titoli e proposte, una rubrica per chi cerca spunti di riflessione e originali divagazioni.

Ogni mese chiederemo ad una casa editrice di segnalarci un titolo a tema, rispondendo a cinque domande rivelatrici.
Aspettiamo i vostri commenti su queste letture, insieme ai consigli sui volumi che varrebbe la pena segnalare. 

Le nostre 5 domande a Federica Rapini, ufficio stampa e relazioni esterne di Edizioni Pendragon.

Quale titolo del vostro catalogo consigliereste ai lettori di Interno Verde Mag?

Un’uscita recente, particolarissima, legata al territorio ferrarese: Giardini al cinema di Giovanna Mattioli, che racconta 51 film, sottolineando l’aspetto verde e il ruolo da protagonista che il giardino ha in ognuno di essi, da I misteri del giardino di Compton House a Marie Antoinette, passando per titoli come Mon Oncle, Big Fish, Mrs Dalloway e Io ballo da sola. Si tratta di pellicole selezionate dall’autrice per l’omonima rassegna cinematografica del Garden Club di Ferrara dal 2006 al 2023, giunta nel 2024 alla 18esima edizione.

In che occasione avete conosciuto la sua autrice?

Giovanna Mattioli, ferrarese, è architetta e curatrice della rassegna “Giardini al cinema”, che si tiene proprio a Ferrara. Per parlare del nostro incontro con l’autrice, vale prima la pena spendere qualche parola su questa iniziativa culturale che ha riscontrato grande successo, con un format rimasto pressoché invariato dal 2006 fino ad oggi: un ciclo annuale di proiezioni integrali di tre film legati al tema dei giardini. L’esperienza di “Giardini al cinema” non nasce per caso: i primi anni 2000 hanno visto un crescente interesse per il rapporto tra film e paesaggio, come testimoniano incontri, proiezioni, articoli e saggi dedicati al tema.
Giovanna Mattioli ha accolto queste suggestioni, cominciando a catalogare i film in cui erano presenti dei giardini e i loro paesaggi. Da qui l’apertura del Garden Club di Ferrara al linguaggio cinematografico e la nascita della rassegna.
Nel 2021, l’allora presidentessa del club, la professoressa Gianna Borghesani, conosciuta grazie ad un altro nostro volume che abbiamo presentato con lei a Ferrara quell’anno, Labirinti vegetali di Ettore Selli, ha voluto dar vita a una pubblicazione che raccontasse questa partecipatissima iniziativa culturale. A finanziare il progetto è stata la fondazione Conte Olao Gulinelli, a occuparsi dell’edizione noi di Pendragon. Da questa felice triangolazione è nato il libro di Giovanna, pubblicato a fine 2023.

Come mai l’avete voluto pubblicare?

Abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto, innanzitutto per la grande attenzione che diamo al tema dei giardini, su cui proponiamo un ricco catalogo di titoli. Metterlo in relazione al cinema ci è sembrato un ottimo modo per cogliere nuovi spunti per una lettura diversa di entrambi questi mondi. Inoltre, ci è sembrato importante trasferire questa esperienza, innanzitutto visiva, in un’opera scritta, un racconto a parole evocative di immagini filmiche. Con questa pubblicazione si è voluto aprire un’ulteriore strada al percorso di sensibilizzazione sulla natura tramite il linguaggio dell’arte.

A vostro avviso quale argomento o caratteristica di questo libro è importante trasmettere, condividere, far circolare il più possibile oggi?

L’idea che il linguaggio cinematografico possa essere uno strumento per valorizzare la conoscenza dei giardini. Questo può avvenire in vari modi. Ad esempio, la macchina da presa dà la possibilità di vedere un giardino o un paesaggio dal punto di vista dinamico e inconsueto. Lo stesso film può essere considerato un documento che attesta le condizioni di un paesaggio al momento delle riprese. Inoltre, i giardini non sono solo uno sfondo, ma hanno un ruolo attivo nel film, interagiscono con i personaggi: grazie a questa funzione narrativa ed espressiva, si può indirizzare l’attenzione dello spettatore verso i giardini in modo diverso, anche grazie alla potente capacità di emozionare del mezzo cinematografico. Il libro ripercorre tutti i film proiettati negli anni, raccontando i giardini di quelle pellicole, spiegandone i dettagli e le connessioni con la letteratura, la società, le arti e l’ambiente. Al testo si affiancano una serie di fermo-immagine selezionati per guidare gli occhi dei lettori. In ogni capitolo è presente un’appendice con suggerimenti di vario genere, che permettono di andare oltre il film stesso e aprire nuovi orizzonti.

Per quale motivo dovremmo mettere questo libro in una capsula del tempo, da far trovare alle generazioni future?

Per ricordare loro l’importanza delle aree verdi. L’obiettivo della rassegna “Giardini al cinema” e di questo libro è quello di perseguire la cultura del giardino e del paesaggio con tutti i mezzi di comunicazione disponibili. La cultura, anche cinematografica, è importante per modellare la percezione delle persone al verde. Se oggi giardini privati e parchi comunitari vengono visti sempre più come alleati della vita del pianeta, va detto che queste aree urbane sono sempre più trascurate. Di fronte a una società gravata da innumerevoli problematiche, il rischio è dimenticare l’importanza della natura, soprattutto quella urbana.

Redazione Interno Verde Mag

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