Il giardino di Clark diventa un documentario
Mai sentito parlare della Macchina Fissa? Tra zucche e pianoforti, il ritiro culturale sul Mincio
Parole di Debora Vitulano | Marzo 2024
Foto di John Campbell
A Borgo Virgilio, immersa nel cuore della campagna mantovana, si trova un luogo speciale: La Macchina Fissa, chiamato così per via delle sue pompe d’acqua a vapore. Si tratta di una dimora storica affacciata sul Mincio, con un giardino dove, fra gatti e caprette, si coltiva una grande varietà di piante e ortaggi.
Alcuni vengono mangiati, altri decorano l’interno della casa. Qui fiori freschi e zucche variopinte si alternano a quadri, libri d’epoca e sculture, aggiungendo un tocco di colore a librerie e pianoforti.
In questa cornice bucolica, che pare sospesa fuori dal tempo e dallo spazio, Clark Anthony Lawrence, americano di nascita e italiano di cuore, ospita eventi e rassegne culturali, retreat di benessere e tirocini per studenti. Così, gli ospiti della Macchina Fissa possono lasciarsi trasportare dai ritmi della natura e scoprire il connubio fra verde e cultura con la stessa spontaneità con cui lo ha fatto il suo proprietario. Uno scrittore e bibliofilo, «mezzo giardiniere», come si definisce lui.
Foto di John Campbell
Foto di John Campbell
Quando racconta la sua storia, Clark si paragona a una bottiglia che galleggia nel mare, lasciandosi trasportare dalle onde, spesso mutevoli e talvolta capricciose. E lui, di mari, ne ha attraversati parecchi. Burrasche incluse.
Nato in Virginia e cresciuto in Pennsylvania, all’università intraprende un percorso di architettura, salvo poi scoprire che il cuore lo attira verso l’archeologia. E così, da brava bottiglia, attraversa l’oceano, si tuffa nel Mediterraneo e comincia a studiare l’arte classica. Per anni fa la spola fra il Maine e l’Europa. Prima in Grecia, dove impara il greco moderno, poi una breve parentesi in Germania e infine in Italia. Nel Belpaese Clark ci arriva attraverso la Campania, Torre del Greco per la precisione, tanto che per anni parlerà un italiano così napoletaneggiante da venire scambiato per napoletano. A quel punto, conclusi gli studi, è ormai deciso a restare in Europa, culla della cultura che ama.
Foto di La Macchina Fissa
Alla fine degli anni Novanta elabora il progetto per dei reading retreats e conquista il Comune di Budrio, nel bolognese, che gli affida il Castello di Galeazza. È l’inizio di una storia fatta di lettura, sì, ma anche di natura e musica. Clark comincia a cimentarsi col giardinaggio e presto apre anche a concerti di musica classica. Tuttavia, nel 2012 il terremoto devasta il castello e Clark è costretto a trasferirsi, ma non prima di aver tratto in salvo la sua biblioteca e un migliaio di piante.
Proprio le piante fanno trovare a Clark una nuova casa. La persona da cui reperisce quei mille vasi lo aiuta anche a trovare una sistemazione nel Mantovano. La biblioteca di Clark si amplia ulteriormente, tanto da superare i settemila volumi, quelle mille piante si radicano in un posto nuovo e la Macchina Fissa si arricchisce di trecento quadri, tre pianoforti, sette capre tibetane, quattro caprette nane nigeriane e due gatti.
Crea un’associazione che oggi accoglie ospiti da tutto il mondo per le più svariate attività. C’è ancora chi viene per i reading retreats, ma Clark ci tiene a specificare che il suo non è un B&B e che gli ospiti partecipano attivamente alla vita della villa. C’è chi viene con i propri allievi per tenere corsi di lingue, canto lirico, pittura, yoga, fotografia, recitazione, musica, giardinaggio, cucina, scrittura…
Poi ci sono gli eventi: si va dai concerti alle mostre d’arte. E infine ci sono gli stage, aperti a giovani, studenti e volontari di qualsiasi età. Vengono da tutto il mondo e hanno l’opportunità di vivere insieme a Clark e al suo staff, aiutarli nel giardinaggio, nella manutenzione della casa, in cucina e nell’organizzazione degli eventi. Si tratta di un’occasione per fare un’esperienza di vita rurale, scoprire il territorio e le città vicine – Clark li incoraggia a prendersi dei giorni per viaggiare – e imparare l’italiano.
Foto di John Campbell
La Macchina Fissa non attira solo visitatori, ma anche l’attenzione di chi, come Emilio Neri Tremolada, ha voluto dedicare un film documentario a questa esperienza e al suo ideatore: ll giardino di Clark è attualmente in tour per l’Italia e da aprile disponibile su Vimeo.
Per Pasqua, invece, uscirà l’autobiografia illustrata di quello che nella sinossi si definisce «un giardiniere americano che ama l’Italia e gli italiani sotto tutti i punti di vista, comprese le loro a volte inspiegabili contraddizioni». Si tratta di una raccolta di piccoli racconti in chiave ironica che ripercorrono diversi episodi della vita dell’autore, uniti dal filo rosso del suo amore per il giardinaggio e il Paese in cui ha scelto di vivere. Il tutto accompagnato dalle illustrazioni del pittore giardiniere David Hollington.
Non è il primo libro pubblicato da Clark, ma è il primo che esce nella sua lingua, l’inglese, e in autopubblicazione. A riprova che pure le persone, come le piante, hanno le loro radici e le conservano anche quando decidono di piantarle da un’altra parte.
Debora Vitulano
Redattrice
Giornalista, scrittrice, traduttrice ed editor freelance, vive tra Parma e Mantova. Italo-russa, è appassionata di linguistica, letteratura, musica, arte e moda. Pratica yoga, le piace viaggiare e ama la natura e gli animali.